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I MODI DI DIRE, PUBBLICATI IN CALCE AI POST RIGUARDANTI VENEZIA, SONO TRATTI DAL LIBRO "SENSA PELI SU LA LENGUA" DI GIANFRANCO SIEGA - ED. FILIPPI EDITORE VENEZIA O DA "CIO' ZIBALDONE VENEZIANO" DI GIUSEPPE CALO' - CORBO E FIORE EDITORI.
SPERO CHE GLI AUTORI APPREZZINO LA PUBBLICITA' GRATUITA E CHE IO NON SIA OBBLIGATO A SOSPENDERNE LA PUBLICAZIONE.
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I MIEI AMICI LETTORI

mercoledì 17 gennaio 2018

63° DOGE - MICHELE STENO (1400 - 1413)


Per questa elezione si ripropose lo scenario della precedente : troppi candidati e, quindi, il solito Leonardo Dandolo, che non riusciva a farsi eleggere, propose un non candidato e cioé Michele Steno che entrò in funzione il primo dicembre del 1400.
Nato verso il 1331, Michele fu uno dei giovani bene che aveva insultato  la moglie ed il nipote di Marino Falier (penso che ve lo ricordiate) ma, scontata la leggera pena di qualche giorno di carcere, si mise sulla buona via diventando un uomo serio. Fu Savio, consigliere ducale, provveditore di armata, diplomatico, rettore di città e governatore di Ferrara.
Conobbe comunque ancora il carcere perché, come provveditore d'armata si trovava a Pola con Vettor Pisani e condivise con lui l'ingiusto processo e la condanna del valoroso ammiraglio. Divenne infine procuratore di San Marco ed in tale veste aveva fatto erigere nella basilica di San Marco le statue tra il coro e la navata e nella chiesa dei Ss Giovanni e Paolo, la cappella di San Domenico.
Tardò a ricevere l'investitura essendo ammalato ed il suo solenne ingresso a Venezia con la moglie Maria Gallina avvenne tra il 23 dicembre ed il 9 gennaio 1401. Solito corollario di feste, giochi e giostre ma più fastose perché organizzate questa volta dalla compagnia dei nobili nominata "Compagnia della Calza" che come simbolo ostentava dei calzoni aderenti con una gamba di colore e disegni differente dall'altra. Del resto lo Steno amava abiti raffinati essendo ricco di per sè stesso e possessore di una scuderia con i più bei cavalli d'Italia. Era chiamato dux stellifer avendo sul suo stemma una stella. Del resto i componenti del Maggior Consiglio gli concessero di adornare la loro sala con riquadri e stelle dorate.
Gli fu inoltre permesso di conservare il dono dell'imperatore d'Etiopia consistente in quattro leopardi forse per compensarlo di scritte ingiuriose sul trono ed a Rialto, venendo così ripagato per i trascorsi giovanili.
Nel frattempo Francesco Novello da Carrara scalpitava tra le terre dei Visconti e Venezia tramando contro di loro e cercando di attirare in un impossibile piano gli Scaligeri esiliati da Verona e Nicolò dEste.
Venezia, d'accordo con i Visconti, decise di finirla una volta per tutte e creare tutto un territorio gestito direttamente senza intermediari.
La guerra iniziò il 31 marzo 1404 e nel novembre dell'anno seguente fu già finita. Ciò significa l'unificazione del Veneto continentale a favore di Venezia e comprendente Verona, Vicenza, Padova, Rovigo, Treviso, Belluno, Feltre e Ceneda. Novello Carrara ed i suoi due figli sono riconosciuti colpevoli e strozzati nei Pozzi il 16 gennaio del 1406, dopo un lungo processo ed un discorso dello Steno, troppo lungo per riportarlo qui.
Tutto questo avveniva nello stesso anno in cui, il 30 novembre, il cardinale Veneziano Angelo Correr veniva eletto Papa col nome di Gregorio XII.
Venezia resta neutrale nello scisma della chiesa con un Papa ad Avignone ed un Papa (Veneziano) a Roma. Quando però Gregorio XII sostituisce il pariarca di Aquileia, Pancera, che poteva aiutare Venezia per rinforzare la propria ingerenza in Friuli, cominciano ad essere prese le distanze.
Altri cardinali dissidenti eleggono, a Pisa, un terzo Papa (Alessandro V) e Venezia si allinea con lui abbandonando il Correr mentre il Pancera viene reinsediato ad Aquileia.
Le conseguenze non tardano a farsi sentire. Viene deciso che i "papalisti" appoggianti Roma siano allontanati dai Consigli per quanto riguarda i rapporti con la Santa Sede e viene emesso un decreto che vieta la vendita dei beni ecclesiastici senza il consenso del Senato.
Gregorio XII passa al contrattacco : in un concilio a Cividale del Friuli nel 1412 dichiara antipapi i suoi due "colleghi" ed allora gli eventi precipitano nella Repubblica Veneta. Il patriarca di Aquileia cerca di imprigionare Gregorio XII che riesce a fuggire travestito mentre il suo cameriere, in abiti pontifici, viene percosso dai soldati incaricati di arrestarlo.
Michele Steno si guarda bene dal prendere posizione, ormai sordo ed afflitto dal mal della pietra, pensa a guadagnarsi un posto in Paradiso e, facendo testamento nel luglio del 1413, provvede a lasciare alla chiesa di S. Marina una somma di 15 ducati annui perché sia assicurata una messa perpetua giornaliera in suo suffragio. Muore il 26 dicembre e viene sepolto in un grande mausoleo (sembra ricoperto d'oro) in detta chiesa. Vi rimase sino al 1802 quando su richiesta del parroco si decise di togliere il monumento. Aperta la bara si trovò il corpo ancora intatto nel vestito di velluto ma, al contatto dell'aria, si ridusse in cenere.

MODI DI DIRE

                                     Longo come el pasio
Lungo come il Passio

Si dice di persona che si attiva con grande lentezza.
Il Passio, come molti di voi sapranno, è quella parte dei Vangeli che viene cantata o letta durante la messa della Settimana Santa, facendola durare più a lungo.

8 commenti:

  1. Caro Elio passo per un mio caro saluto.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie Tomaso, buon fine settimana a te e famiglia.

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  2. J'ai publié un dé italien aujourd'hui.
    Bon week-end, Elio!

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    1. J'arrive. Les miennes ça sera pour avril si tout va bien. Bises.

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  3. interessante il tuo modo di dire. Quì in Abruzzo si dice :"LUNGO COME UNA QUARESIMA"

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  4. Il senso è sempre lo stesso e quindi ogni regione ha il suo modo di dire. Ma oggi, c'è ancora della gente che rispetta effettivamente la quaresima? Chi può saperlo? Del resto anche per il Passio credo che nelle chiese ci sia sempre meno gente anche se, a quanto sembra, la gioventù si sta riavvicinando alla fede. Vedremo nel futuro. Un amichevole abbraccio.

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  5. Sì , Elio , Io ,anche se non sono una bigotta!!!
    Un bel lungo racconto , come il solito si legge volentieri .
    Sono stata , anni fa , ad Avignone .Ho visitato con la guida , la cittadella
    dei Papi . Mi è piaciuta molto anche la città e mi sono ripromessa di
    ritornarci . Non l'ho più fatto e mi dispiace . Alla prossima . Laura

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    1. Se torni ad Avignone, prolunga su Montpellier che ci possiamo incontrare. In quel periodo non si capiva chi fosse il Papa o l'antipapa. Quindi con tre ... Ciao.

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